Irrati fischia, Rocchi al Var e viene fuori la partita perfetta

Irrati fischia, Rocchi al Var e viene fuori la partita perfetta

Atalanta – Lazio 3-3 Irrati – Con l’Internazionale pistoiese in crescita ed il n° 1 per dispersione (Rocchi) in cabina di regia… viene fuori, e non poteva che essere così, la partita perfetta. Giusto l’annullamento del possibile 4-2 di Caldara, perché il tocco casuale di Petagna lo aveva smarcato. Simone Inzaghi giustamente allontanato perché non si può invitare l’arbitro ad andare a vedere il “VAR”. Il fratellino di Pippo ultimamente è un po’ troppo nervoso, deve calmarsi un poco.

Benevento – Spal 1-2 Pasqua – Alla fine il “VAR” (sempre più protagonista sugli italici campi) è utile 2 volte, sia per l’annullamento del gol di Paloschi che riceve l’assist da Schiattarella in evidente posizione di offside, sia quando un mani di Memushaj, da possibile rigore non visto, diventa rimessa da parte dell’arbitro, che torna sui suoi passi data l’assoluta involontarietà nell’intervento del difensore sannita.

Bologna – Juventus 0-3 Banti – Il risultato aiuta la prestazione dell’arbitro labronico, che “la porta a casa” tranquillamente.

Crotone – Chievo 1-0 Pairetto – Non benissimo, ma di certo meglio di certe partite del suo, non lontanissimo, passato. Crescita, che se c’è, è molto, molto lenta.

Fiorentina – Genoa 0-0 Calvarese – Sicuramente Teherau non è da simulazione, anzi, per me il fallo lo subisce e, la punizione susseguente, dato la favorevole posizione, poteva portare dei benefici ai viola. Il direttore di gara abruzzese fa un altro sbaglio, non fondamentale, quando dopo aver concesso, giustamente, un vantaggio a Taarabt a centrocampo, torna indietro, troppo tempo dopo, fischiando un fallo retroattivo, che non aveva più ragione di essere.

H. Verona – Milan 3-0 Orsato – Forse choccato per non essere stato selezionato per i mondiali, non fa una partita da Orsato. Non espelle Borini per una manata volontaria a Ferrari, fermandosi al giallo e, in genere, lascia un impressione di negatività sulla gara.

Inter – Udinese 1-3 Mariani – Partiamo dal fondo, poco recupero concesso per tutto quello che era successo… e che cosa era successo? Visionatura del “VAR” per la concessione del rigore all’Udinese, che indirizzerà il risultato finale, supplementata anche dal vedere se la palla, prima del cross decisivo fosse ancora in campo oppure no. Molti dubbi, sempre sul finire della gara, su un contatto Widmer / Miranda in area friulana.

Roma – Cagliari 1-0 Damato – Partita al cardiopalma all’Olimpico romano dove 2 episodi da “VAR”, entrambi favorevoli ai giallorossi di Mr. Di Francesco, decidono la partita. Sul primo l’arbitro barlettano, all’ultima stagione, prima ammonisce Dzeko per simulazione, poi su segnalazione della regia (Guida), torna sui suoi passi e leva l’ammonizione al centravanti bosniaco e concede il rigore che Perotti sbaglierà in maniera ignobile. Il gol che deciderà la gara, abbondantemente oltre il 90°, scaturisce da un tocco petto/avambraccio di Fazio su una respinta del bravissimo portiere isolano Cragno, che dopo 3 minuti di “VAR” deciderà per la non volontarietà del tocco del difensore romanista.

Sampdoria – Sassuolo 0-1 Gavillucci – Al Ferraris, formato blucerchiato, avviene, forse, l’errore dell’anno. Sugli sviluppi di un calcio di rigore sbagliato dai neroverdi di Mr. Iachini, c’è n’è un altro clamoroso, in quanto Torreira si sostituisce a Viviano, intercettando un cross dalla sinistra con le mani. Né Gavillucci, né tantomeno (purtroppo!) Tagliavento, al VAR in cabina di regia, se ne accorgono. Il “VAR” è uno strumento tecnologico eccellente ma, ahimè se non ci sono arbitri buoni che lo sanno utilizzare… fa scatenare l’effetto boomerang.

Torino – Napoli 1-3  Mazzoleni – Partita corretta, i 22 in campo lo aiutano, ma nell’unico episodio degno di nota, la manata di Albiol al pallone, sul finire di gara, forse meritava una sbirciatina al monitor di servizio.

Giancarlo Carmagnini

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