13 novembre 1966, una partita di calcio per ricominciare a vivere

13 novembre 1966, una partita di calcio per ricominciare a vivere

Una partita di calcio per ricominciare. Una partita per dimostrare che la vita può continuare nonostante il fresco ricordo di quella tragica mattina del 4 novembre quando l’Arno, il fiume di Firenze, travolse la città, distruggendo tutto senza alcun rispetto. I giocatori della Fiorentina, in quei giorni, furono tra i primi a rimboccarsi le maniche per dare una mano a ripulire le strade da quella marea di fango e nafta che le ricoprivano. La partita casalinga contro il Vicenza, che il calendario prevedeva per il 6 novembre, fu rimandata a data da destinarsi. Così quella successiva, in trasferta a Foggia, segnò il ritorno in campo dei viola. E fu un incontro particolare per i gigliati che sentirono sulle loro spalle una forte responsabilità: dovevano dimostrare ai fiorentini che, nonostante tutto, si poteva ricominciare e che si poteva, anzi si doveva, anche vincere. Sotto la pioggia la squadra allenata da Beppone Chiappella soffrì parecchio, soprattutto in avvio di gara. Poi, nella ripresa, Chiarugi di destro (che non era il suo piede), segnò il gol del vantaggio. Il Foggia reagì, raggiungendo il pari alla mezzora. Ma la Fiorentina quella partita la doveva vincere così De Sisti, su assist di Bertini,deviò in rete il pallone del successo. Una vittoria applaudita anche dallo sportivo pubblico di Foggia. La Fiorentina riuscì nella sua piccola impresa, dedicata alla sua città ferita, come simbolo di una voglia di ricominciare con coraggio, nonostante tutto.

Tommaso Borghini

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